rivista on-line mensile
anno ventiquattresimo - LUGLIO - AGOSTO 2025
registrata presso il Tribunale di Milano
n.330 del 22/05/2007
ottobre 2018
THE PLATTERS
The Platters (i piatti intesi come dischi) sono stati un gruppo vocale statunitense, particolarmente famoso nella seconda metà degli anni cinquanta.
Formati nel 1953 a Los Angeles, i Platters si caratterizzano per quella particolare tecnica vocale conosciuta come doo-woop, che consiste nel rinforzare il canto solista con armonie vocali sincopate e cori utilizzati più come strumenti d'accompagnamento che come voci vere e proprie.
Il primo grande successo arriva quando i Platters vengono scritturati dalla Mercury, e il produttore-musicista Buck Ram nel 1955 propone loro di rilanciare un brano che avevano già pubblicato senza successo con un'altra etichetta discografica.
Il brano, intitolato Only you, viene riarrangiato da Ernie Freeman, che in seguito scriverà partiture anche per Paul Anka e Franck Sinatra, ma viene distribuito nel limitato circuito "nero".
Solo dopo qualche mese il disco viene recapitato al famoso disc-jockey Alan Freed di Cleveland, che comincia a trasmetterlo nelle radio locali.
Di qui nasce l'interesse degli ascoltatori e la scalata alle classifiche nazionali, determinata da una serie di novità che caratterizzano il gruppo: in primo luogo la voce solista, elegante e impostata, di Tony Williams, proveniente dalla tradizione gospel, che utilizza per la prima volta il famoso "singhiozzo" per spezzettare le note; la presenza di un elemento femminile nel gruppo (la giovanissima Zola Taylor) che rende unici gli impasti vocali; infine la presenza degli archi negli arrangiamenti, novità assoluta per un gruppo di colore.
Dopo Only You (che arriva anche in Italia con più di un anno di ritardo e diventa il disco più venduto de 1957), il successo si ripete con My prayer, cover del brano Avant de mourir composto negli anni '20 dal rumeno Georges Boulanger, che raggiunge la prima posizione negli Stati Uniti per due settimane nel 1956, Twilight Time che raggiunge la prima posizione nel 1958 negli Stati Uniti e la terza nel Regno Unito, The great pretender e You'll never never know, tutte arrangiate con il famoso terzinato che inflazionerà la musica popolare per circa un decennio.
Lo stile dei Platters influenzerà molti musicisti in Europa, alcuni dei quali daranno vita a gruppi vocali che seguono lo stesso stile, come ad esempio il complesso milanese "I Campioni" di cui faranno parte, in periodi diversi, anche Tony Dallara e Lucio Battisti.
Il gruppo scriverà un importante capitolo della storia della musica attraverso un genere molto innovativo per l'epoca vendendo ben 53 milioni di dischi, con successi planetari qual Smoke Gets in Your Eyes, Twilight clock, Harbor lights, ma subisce una prima battuta d'arresto quando, nel 1960, il solista Tony Williams decide di mettersi in proprio. Di qui una serie di rimaneggiamenti, anche pesanti, nella formazione e l'utilizzo del nome "The Platters" da parte di ciascun componente che decideva di formare un proprio gruppo, tanto che si è venuta a creare nel tempo una paradossale situazione, che dura ancora oggi, in cui circa un centinaio di gruppi vocali continuano ad esibirsi nei circuiti revival, usando più o meno legittimamente il nome "The original Platters".
Nel 1990 il gruppo è stato introdotto nella Rock and Roll Hall of fame e successivamente, nel 1998, nella Vocal Group Hall of Fame.
Qui vi proponiamo Only You e The Great Pretender.
Testo di Only You
Solo tu puoi far sembrare questo mondo giusto
Solo tu puoi rendere l'oscurità luminosa
Solo tu e tu solamente
Puoi emozionarmi come fai tu
E riempire il mio cuore con l'amore che ho solo per te
Solo tu puoi cambiarmi
Perché è vero, tu sei il mio destino
Quando torni la mia mano
Capisco la magia che fai
Tu sei il mio sogno che diventa vero
Mia e solamente tu
Solo tu puoi cambiarmi
Perché è vero, tu sei il mio destino
Quando torni la mia mano
Capisco la magia che fai
Tu sei il mio sogno che diventa vero
Mia e solamente tu
Testo di The Great Pretender.
Il Grande Simulatore
Oh sì, io sono il grande simulatore
faccio finta che sto bene
Il mio bisogno è tale, che fingo fin troppo
Sono solo, ma nessuno potrebbe dirlo
Oh sì, io sono il grande simulatore
Alla deriva nel mio mondo
Recito la mia parte, per mia grande vergogna
Tu mi hai lasciato sognare tutto solo
Troppo reale è questa sensazione di finzione,
Troppo reale quando sento cosa il mio cuore non può nascondere
Oh sì, io sono il grande simulatore
Ridente e allegro come un clown
Sembro essere quello che non sono, capisci?
Indosso il mio cuore come una corona
Fingendo che tu sia ancora qui
Yeah ooh hoo
Troppo reale quando sento cosa il mio cuore non può nascondere
Oh sì, io sono il grande simulatore
Ridente e allegro come un clown
Sembro essere quello che non sono, capisci?
Indosso il mio cuore come una corona
Fingendo che tu sia
Fingendo che tu sia ancora qui