L'ABETE ROSSO: L'ALBERO CHE CANTA [img1ce] “Uno spazio infinito in un tempo eterno… se ascoltiamo bene, poi, da ogni elemento ci giunge come un suono di una musica… si avverte il passaggio delle nuvole sulle montagne, il suono del vento nel bosco, il profumo dei fiori sui campi. Le foglie che cadono e i fiori che appassiscono ci esprimono il sentimento di mujo ovvero nulla permane immutabile. Ma il colore sempre verde del pino d’inverno ci richiama alla verità eterna che mai muta…” (Ikenobo Senkei) [img4ce] Nelle nostre escursioni incontrare l’abete rosso (o peccio) è sempre un’emozione: alto, imponente, profumato, di colore verde scuro è un “personaggio” che ti catapulta in un'altra dimensione. Grazie al soffice tappeto di aghi con anche un sottobosco di muschio il rumore dei passi è lieve. Il bosco d’abete rosso, in alta quota spesso è molto fitto, tende perciò ad avere un sottobosco spoglio risultando privo di flora a parte un po’ di muschio, qualche felce e qua e là il mirtillo rosso. Mentre ad altezze inferiori, mescolandosi con il faggio e con le altre latifoglie, possiamo trovare un sottobosco molto più ricco dove abbonda il mirtillo nero. Se lasciati a sé stessi, i boschi di peccio, tendono a creare un rinnovamento naturale, creando così zone miste dove l’abete svetta altissimo ed altre dove le giovani piantine prendono il posto di quelle cadute, abbattute dalla vecchiaia. E’ un albero che non ha bisogno di molta luce e per molti anni cresce all’ombra dell’abete madre. È una pianta continentale che teme l’umidità ed il calore portati dalle correnti marine; ama invece il suolo umido, fresco, tanto che cresce bene anche in prossimità di stagni e torbiere; resiste ottimamente a temperature molto rigide e vegeta bene anche in periodi di scarsa piovosità. L'abete rosso o peccio (Picea abies) è un albero appartenente alla famiglia Pinaceae. Preferisce crescere in montagna (tra i 1200-2000 metri) ma cresce anche a qualunque quota, tra i 250 e i 2000 metri sul livello del mare. E’ diffuso sulle Alpi, sugli Appennini e in varie zone d’Europa. Con il 39,4% del numero totale di alberi presenti, l'abete rosso è la specie arborea più diffusa in Svizzera infatti si trova nelle Alpi, nelle Prealpi e nel Giura occidentale. Invece nelle basse quote come gli Altipiani, la sua importante presenza è dovuta a fattori prevalentemente di tipo antropico. In Italia è presente allo stato spontaneo sulle Alpi, dalla Liguria (con un nucleo relitto in alta Val Tanarello) alle Alpi Giulie; ne sono conosciuti anche alcuni popolamenti relitti nell'Appennino Tosco-Emiliano (valle del Sestaione presso il Passo dell'Abetone). Sul Gran Sasso d'Italia il Peccio è stato reintrodotto dal 1901, rinaturalizzandosi, dopo la sua scomparsa avvenuta in epoca romana. Ha la forma di un cono eretto e slanciato e può eccezionalmente superare i 60 m di altezza. Ha un fusto che in età adulta varia dagli 8 m ai 30 m. L’abete rosso prende il suo nome comune dalla corteccia color bruno-ruggine che, nei vecchi alberi, diventa violaceo-scura e screpolata a piccole piastre rotonde, e forse, anche dai rametti di colore bruno-rossiccio. Ogni anno mette una nuova cerchia di rami, e per questo si possono riconoscere gli abeti più vecchi, ampi ed irregolari, da quelli più giovani, più ordinati e regolari. La sua corteccia è piuttosto liscia. Quando l’abete è giovane ha un colore rossastro che poi, con il passare degli anni, tende al bruno-grigiastro. [img2ce] I fiori dell’abete rosso sono unisessuati, con una fioritura che ha luogo tra la metà di aprile e la metà di giugno. Le infiorescenze femminili, all’inizio, sono raccolte in coni eretti verso l’alto, di colore rosso. In seguito, gradualmente, questi coni si inclinano verso il basso e in estate, assumono dapprima una colorazione verde e, in seguito marrone. Il frutto maturo dell'abete rosso è costituito da una pigna (cono) appesa e penzolante sui rami della parte superiore della chioma. Sotto l'effetto del caldo, verso la fine dell'inverno, i coni si aprono lasciando fuoriuscire i semi. Le radici dell’abete rosso sono superficiali e quindi raramente penetrano nel terreno oltre il metro di profondità. E’ una pianta che ha una crescita rapida nella fase giovanile fino verso i 50 anni, successivamente la velocità di accrescimento rallenta. E’ facile incontrare piante che abbiano oltre il secolo di vita e non è raro imbattersi in esemplari di oltre 500 anni di età. [img3ce] Dalla distillazione della resina dell'abete rosso si ricava la trementina (acquaragia). La stessa resina si usa anche per produrre il nerofumo. Dalla corteccia si estraggono tannini, usati per la concia delle pelli. Inoltre, l'abete rosso è una delle piante più longeve al mondo. In particolare, un esemplare scoperto in Svezia nel 2004 e datato al carbonio da Leif Kullman, botanico all'università di Umeå in Svezia, avrebbe ben 9558 anni, risultando così l'organismo vivente clonale più anziano del pianeta.[È stato battezzato .Old Tjikko. Questo abete rosso se ne sta su una montagna semi-desertica, spazzata in modo incessante dal vento, all’interno del parco nazionale Fulufjället, in Svezia e a prima vista sembra un normalissimo albero, esteticamente non molto bello e pure un po’ spelacchiato. Il legno dell’abete rosso viene usato per rivestimenti interni e mobili ma soprattutto ha ottime proprietà di amplificazione del suono e, per questa ragione, viene utilizzato nella costruzione delle tavole armoniche degli strumenti a corda. Un particolare tipo di abete rosso (spesso designato, commercialmente e in liuteria, col termine "abete maschio") il cui legno presenta anomalie di accrescimento degli anelli annuali (cosiddette "maschiature") da secoli viene ricercato dai liutai e costruttori per realizzare la tavola armonica di svariati strumenti musicali a corda, tra i quali strumenti ad arco (violini, viole, violoncelli...) nonché per clavicembali, pianoforti, chitarre classiche. La distribuzione di questo "albero che canta" è limitata a poche zone europee. Si ritiene che numerosi strumenti musicali, anche di illustri liutai dei secoli scorsi, siano stati costruiti con il legname di risonanza della Val di Fiemme e della foresta di Paneveggio in provincia di Trento, nonché della Val Canale e del Tarvisiano in provincia di Udine. Antonio Stradivari, per i suoi straordinari violini, si riforniva presso la Magnifica Comunità di Fiemme. Inoltre, famose case costruttrici di pianoforti da concerto di alta gamma (quali, ad esempio, Bechstein, Blüthner, Fazioli) utilizzano per i loro strumenti tavole armoniche realizzate con abete di risonanza della Val di Fiemme. L’abete rosso è il classico “Albero di Natale” Fonti: innocentiemangonipiante.it/it/blog it.wikipedia.org/wiki/Picea abies www.parcostelviotrentino.it/it/conoscere-il-parco/l universoalpino.com/abete-rosso/ (foto Anna Zacchetti) Anna Zacchetti
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